martedì 5 luglio 2016

YELLOW BOOK - Antonio Ricciardi - PORTAMI A BALLARE

Di gialli e noir ne ho letti a valangate, commissari, ispettori, vicequestori, etc. le figure che più mi hanno colpito sono state Maigret e  Ambrosio. Il primo perché non giudica mai, il secondo perché è malinconico con guizzi di genialità.
Ora ho appena incontrato il commissario Ottavio Ponzetto protagonista dei gialli di Giovanni Ricciardi. Mi ha colpito per diversi motivi. Innanzi tutto abita a Roma e racconta i sapori ed i luoghi della città Eterna in maniera fantastica. Amo Roma e questi romanzi descrivono in maniera particolareggiata l’atmosfera, i sampietrini, i monumenti, le chiese.
La seconda cosa che mi colpisce del protagonista è che finalmente non è un personaggi negativo, scorbutico, fenomeno. È un uomo normale, con tanto di famiglia che ama con due figlie. La più grande ha messo al mondo una bimba con uno sfaccendato spagnolo. Non ne fa un cruccio, anzi guarda la vita e i suoi drammi in maniera positiva.
Non è alcolista o sopra le righe. È però un cristiano cattolico che va in chiesa. Forse la sua umanità nasce dalla sua fede.
Lo affianca Mario Iannotti, trucido trasteverino. La genialata è che il suo braccio destro parla in romanesco, l’autore scrive in suoi interventi in slang dialettale: famo, je dicemo , etc.
Le figure familiari si intersecano con la vita professionale di Ponzetto. C’è un’altra figura che sembra a margine ma non lo è:  l’amico Galloni con il suo cane cieco è un po’ la coscienza del  commissario.


Antonio Ricciardi
PORTAMI A BALLARE
Fazi editore



GALLONI“Ci è dato solo  di vivere nella condizione in cui siamo. Eppure aspiriamo a tutto. Ed è anche questa, si badi, la nostra condizione. Ma questo “tutto” non possiamo darcelo da soli. Forse il suo assassino troverà un giorno un luogo dove essere perdonato. Tuttavia, non io, e tantomeno lei, abbiamo la possibilità di far sì che accada.”

PONZETTO - “Vuol dire che uno ha il cuore diviso e se lo porta appresso sempre?”


GALLONI“Non per sempre. Finchè non smette di fuggire.”