venerdì 30 novembre 2012

Gulag 4

Parte 4

Ma torniamo a Stalin, dal 1934 al ’39, il Grande Terrore avvolse la nazione  russa ed ingrossò i campi di sterminio.
Le persone che finivano nei gulag, andavano ad infoltire le file dei lavoratori a costo zero per risollevare l’economia sovietica e costruire le infrastrutture dello stato. L’inutile canale per unire il mar Baltico al mar Bianco fu costruito dai prigionieri, la stessa metropolitana di Mosca è stata scavata dai detenuti e le miniere d’oro della Kolyma furono  trivellate se non a mani nude, con mezzi di fortuna da milioni di uomini e donne.
Nel 1939 con il patto Molotov- Ribbentrop, l’Urss occupò la Polonia dell’est e poco dopo nel 1940 la Lituania, L’Estonia e la Lettonia.



 La Finlandia si difese e cedette solo la regione della Carelia. A questo proposito ho rispolverato un vecchio libro di Indro Montanelli, Cronache si Guerra (De Agostini) in  cui vi sono le sue corrispondenze di guerra per il Corriere della Sera.  Queste invasioni andarono ad aumentare enormemente  il numero delle vittime ad opera dei russi. Nel 1941 la Germania attaccò la Russia rompendo il patto di non aggressione. Sappiamo come andò a finire e i patti di Yalta definirono la supremazia dell’Urss sui paesi dell’est Europa. Al termine della guerra tutti i prigionieri dei sovietici di ciascuna nazione occupata andarono a finire nei  gulag della Kolyma dove l’estrazione dell’oro sarebbe servita all’industrializzazione della nazione.
Da notare che nel periodo bellico gli Stati Uniti armarono Stalin con navi, armi e munizioni. Le stesse navi furono utilizzate per la deportazione dei detenuti nella inesplorata estrema regione della Kolyma.

(4 - continua)