mercoledì 24 marzo 2010

Minzolini (guarda i video)


È da un po’ che di satira vera, nel senso che faccia ridere veramente, in tv non se ne vede. La satira dovrebbe essere sempre contro il potere, sia rosso che bianco, ma qui in Italia è sempre stata a senso unico. E quando qualcuno ha provato a prendere in giro la sinistra (vedi il caso Mitrokhin) è stato querelato. Il disegnatore di AnnoZero, Vauro, ha avuto un’ironia da avvoltoio funebre scadendo con le sue vignette contro Berlusconi e i morti del terremoto in Abruzzo.
Inaspettatamente è apparso all’orizzonte a Parla con me (Rai Tre) l’imitatore Max Paiella nelle vesti del direttore del TG1 Augusto Minzolini.
Bhè, devo proprio dire che la parodia è esilarante e che sta spopolando su Youtube.
La trasmissione della Dandini si regge su un’intervista a un noto personaggio della cultura, giornalismo, cinema, etc., (perlopiù della rive gauche), sulle domande agli ospiti del facente-funzione di comico Vergassola e, non tutte le sere, dell’imitazione di Minzolini. Parla con me ha un ascolto medio del 8,30% di share con più di un milione di telespettatori. Non male per Rai Tre, anche se bisognerebbe sapere i costi reali generali di produzione. Probabilmente vista la messa in onda di tre sere alla settimana i costi vengono ammortizzati, e perciò potrebbe valerne la candela.

Sul direttore del TG1 tutti i media hanno sparato, ed ora si sono presentati anche i magistrati, e lui si difende come può, con i suoi editoriali di parte berlusconiana.
Max Paiella esaspera i tic e la zeppola di Minzolini, ma non è sgradevole, non lo offende, anzi lo rende simpatico. Mi ricorda il grande Alighiero Noschese e il bravo Alfredo Papa.
Fare delle parodie è difficile, si rischia di cadere nel banale o nel già visto (vedi la Guzzanti) o nello sprofondare nelle battute sessuali.
Il comico Paiella caratterizza Minzolini facendo anche emergere ironicamente il potere del direttore del TG1.
Il bello avviene però con la parodia musicale sulle arie di varie motivi come Vincerò, Io non posso stare fermo, 10 leggi per me posson bastar, in cui Paiella con testi ad hoc inneggia a Silvio Berlusconi. Un po’ come Checco Zalone quando cantava la canzone sulle escort del premier.

“Io non posso stare fermo con il vulnus nelle mani,
e se Fede sta dormendo io non posso riposare
in modo che Silvietto non si possa più scordare…
scriverò gli editoriali, parlerò per ore e ore
abbracciamoci più forte nel partito dell’amore…”


Minzolini ha affermato:
L’ho visto, non sono d’accordo, ma mi ha divertito.

Fossi in Minzolini cavalcherei l’onda, inviterei Max Paiella in un’edizione del TG1, chiaramente al termine di un suo editoriale.