martedì 30 marzo 2010

W (viva) la Lega Nord


Ricevo da un amico esperto di comunicazione e di ...vita, e pubblico.

L’avanzata della Lega Nord ha certamente ragioni profonde e non del tutto argomentabili,al tempo stesso mi pare una “stranezza” che in un tempo apparentemente dominato ed influenzato dai nuovi mezzi di comunicazione [i media digitali, i social network, i blog, le community virtuali, il web 2010.0] un movimento poi trasformato in partito che non eccelle in utilizzo dei media di nuova generazione possa affermarsi in maniera così forte. Addirittura che possa farlo in Lombardia, il motore d’Europa, la regione con la capacità produttiva tra le più efficaci nel mondo; la regione italiana culla dell’innovazione, laboratorio, in italia, delle discipline della comunicazione del futuro. Un partito che parla in dialetto, che parla di tradizione, che fa le feste con polenta e salamella, agli antipodi del progressismo Obamiano e delle citazioni dotte e politicamente corrette. Un partito che fa politica per strada, colorato, con la cravatta verde, un po’ grottesco, che non passa molte ore davanti ai monitor, che non ha una macchina politica organizzata per influenzare la rete; piuttosto tanti militanti che hanno l’ardire di mettersi il fazzoletto “verde” nel taschino, che consumano la suola delle scarpe per andare da una sagra all’altra, per tirare su un banchetto davanti ad una chiesa o in piazza. La loro rete è il “territorio”, stanno dove la gente vive, lavora; se ne fanno un baffo della televisione, se ci vanno urlano e si incazzano, spesso li mettono in mezzo nei talk show tra giornalisti ed intellettuali, opinionisti e commentatori, per la gente a casa, vincono sempre loro, loro fanno un mestiere normale: dentista, avvocato, imprenditore... insomma il popolo li vota perché gli somigliano. E’ una regola del marketing “chi si somiglia si piglia”.
Ora tutto ciò non significa che sono più bravi, più buoni, più onesti, saranno come tutti gli altri, più o meno..., certamente sanno comunicare all’antica, sono i numeri uno nella comunicazione. Scendono in strada, parlano, incontrano le persone, vanno al bar, non temono di litigare per difendere ciò in cui credono, sono attaccati alle cose che hanno vicino, a quelle che capiscono. Così si fanno perlomeno capire, dei leghisti sai sempre cosa pensano, più o meno su tutto.
La forza della comunicazione sta in due fattori, vicinanza [prossimità] semplicità [chiarezza].
Per tutti gli altri una piccola lezione, siate meno virtuali, tornate ad incontrare le persone per strada.
La comunicazione del futuro è quella “dal “vivo” da persona a persona.
Non esiste nessun mezzo più efficace del consiglio di chi puoi incontrare tutti i giorni.
YSL