mercoledì 25 ottobre 2017

BLADE RUNNER 2049

BLADE RUNNER 2049



Se vi era piaciuto il film di Ridley Scott del 1982, partite dal fatto che dopo trentacinque anni molto sulla terra è cambiato veramente, le nazioni, la cultura, le idee, la tecnica, i dineros e,che trentacinque anni dopo, il sequel potrebbe riservare qualche delusione.
Se potete, andate a vedere BR2049 in formato 70 mm in versione 3D, perché il film è stato realizzato sfruttando tutta l'innovazione tecnologica a disposizione.
Il 3D esalterà la visione delle scene di lotta, in quelle delle riprese esterne delle finestre di casa di R. Gosling  con la pioggia, negli interni dell'hotel dove è nascosto H.Ford, nei cambi di focale.
Ottima fotografia: la notte, il chiaro scuro, il grigio, l'arancione, la nebbia, il bianco. C'è sicuramente un significato nel passaggio dei vari colori, si va dalla paura e violenza, al dubbio, alla speranza.
Se nel film del 1982 l'eugenetica e la clonazione sembravano un'idea del fulminato ma geniale scrittore P. K. Dick (che scrisse Il Cacciatore di Androidi che ispirò il film) formulata addirittura nel 1968, oggi la tematica non è più un romanzo fantascientifico, è realtà. 
L'uomo  e la cultura odierna vogliono essere i protagonisti e possessori della vita.
E nel film ciò è ben raffigurato.
Il bravo R. Gosling è un cacciatore di replicanti in missione e si imbatte e uccide uno di questi. Qui esce la prima parola che fa sussultare: MIRACOLO. 
Rachael, la bella replicante scappata con H.Ford, ha dato alla luce un bambino e poi è morta. Questa nascita sarebbe il Miracolo, il nuovo uomo che sconvolgerebbe il futuro del mondo.
Un po' come Gesù.
 Un'analogia molto azzardata, visto che il fautore di tutto ciò è lo scientismo dell'uomo: può la tecnica far dare alla luce da una replicante (e forse anche due) una vita umana?
Gosling pensa di essere lui il nascituro per alcuni ricordi che ha, ma poi si instaura in lui il dubbio di essere replicante. Va alla ricerca del vecchio detective H.Ford e lo porta dalla figlia che ha avuto da Rachael. E qui vince la fotografia bianca che racchiude tutti i colori, come segno di luce e di speranza. E finisce così.
Probabilmente avremo un altro episodio, i dineros contano più delle idee. Il soggetto e la storia sono veramente deboli ed il film ti avvince per i colori e la tecnica, ma delude per il suo poco spessore. E visto che i dineros contano bisognava per forza coinvolgere H.Ford e, visto i mezzi utilizzati, allungare il brodo della pellicola a due ore e quaranta.

Domanda: perché 2049 ?

P. K. Dick scrisse il romanzo nel 1968, il film è uscito nelle sale nel 2017, perciò 49 anni dopo il libro, un omaggio allo scrittore?