lunedì 9 maggio 2011

Martiri Cristiani

In questi giorni in Nigeria ed in Egitto i cristiani sono stati martirizzati.
Il 2 marzo 2011 i media e i giornali lo hanno già dimenticato, non però nel cuore di noi cristiani e della Chiesa.
In Pakistan è stato ucciso Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze. Sapeva che poteva morire, che doveva morire. Ha affermato l’appartenenza a Gesù Cristo senza tentennamenti affrontando l’estremo sacrificio. Un martire. Così come gli ultimi morti in Iraq. Storia scritta con il sangue che non si troverà sui libri di storia.

Come le foibe, il triangolo emiliano della morte, Rolando Rivi, etc.
Storie, avvenimenti e persone che non ho conosciuto sui banchi di scuola, nei trattati di Camera Fabietti e Asor Rosa. Li ho scoperti in età matura, in maniera quasi semi-clandestina, come se non appartenessero alla storia italiana.

Così come la persecuzione dei cristiani in Messico iniziata nel 1924 e l’insurrezione dei Cristeros dal 1926 al 1929. Il governo, appoggiato dalla massoneria americana, espropriò la Chiesa di tutti i suoi beni e ridusse allo stato laicale tutto il clero. Poi, ciò che non ottenne con la legge lo ottenne con la forza e lo spargimento di sangue. I cattolici messicani si riunirono in esercito e dettero il via ad una controffensiva, la Cristiada, che quasi sconfisse l’esercito regolare. A quel punto il primo ministro messicano, vista la mal parata, venne a patti con la Santa Sede che ordinò alle milizie Cristeros di fermarsi. Lo stato messicano non rispettò mai gli accordi e tra il 1934 e ’38 l’insurrezione popolare si riaccese anche se in tono minore.



Trent’anni fa, dopo aver letto Il nostro agente all’Avana, di Graham Greene lessi Il Potere e la Gloria (1940).
Un prete ubriacone, peccatore, con una figlia, bandito come tutta la Chiesa messicana è in fuga assediato dall’esercito in una spietata caccia all’uomo finché con il tranello, per non rinunciare alla sua missione di confessare un moribondo, viene arrestato e ucciso.
Finito il romanzo ne volli sapere di più ma internet non esisteva, le notizie erano meno diffuse. Scovai però un altro libro di Greene, Le vie senza legge, scritto nel 1938.




È un reportage giornalistico, Greene era andato in Messico di persona per constatare le persecuzioni. Aveva concluso il viaggio nel Chiapas , vagando sul dorso di mulo per giorni e giorni nella foresta accompagnato da un indio per raggiungere la città di Las Casas, dove le chiese era aperte, ma le messe venivano celebrate di nascosto nelle case private.

Dopo questa esperienza scrisse appunto Il Potere e la Gloria.

“ Lacrime corsero dal suo viso: in quel momento non aveva paura della dannazione, perfino la paura della sofferenza fisica era in seconda linea. Provava soltanto una delusione immensa, perché doveva andare verso Dio a mani vuote,senza aver fatto nulla. Gli pareva che sarebbe stato così facile essere un santo! Ci sarebbe stato bisogno soltanto di un po’ di freno e un po’ di coraggio. Si sentiva come qualcuno che per pochi secondi avesse perduto l’appuntamento con la felicità. Sapeva ora che alla fine c’era soltanto una cosa che contasse: essere santo. “Il Potere e la Gloria. Pag 272”



Nel 1947 il famoso regista John Ford, irlandese e cattolico d’origine, portò sullo schermo la storia del prete ubriacone in fuga. Il film La Croce di fuoco non ebbe però successo. Ford lo aveva prodotto ed aveva inserito nel cast Henry Fonda, ma la pellicola deluse, soprattutto perché non ricalcò Il Potere e la Gloria e forse perché il regista aveva paura della stessa massoneria americana.
Finalmente a livello cinematografico esce un’opera che parla del martirio cristiano.
Non è ancora sugli schermi americani ma lo sarà a breve, sto parlando di Cristiada, film con la regia di Dean Wright. Alla sua prima regia dopo essere stato supervisor degli effetti speciali de Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio e precedentemente, sempre con lo stesso incarico per Il signore degli anelli - Le due torri e Il signore degli anelli - Il ritorno del re, e con James Cameron per Titanic e Terminator 2.
Certo che passare dai film commerciali ad un film in cui si parla della rivolta del popolo messicano contro i massoni messicani che hanno perseguitato la Chiesa, ci vuole del gran coraggio. Basta leggere l’intervista a James Caviezel apparsa in questi giorni che afferma che dopo aver interpretato il Gesù di Gibson si è trovato emarginato dal sistema hollywoodiano
Nel cast troviamo Andy Garcia, Peter O'Toole, Eva Longoria, Bruce Greenwood, attori che ormai non debbono dimostrare nulla.
La trama ruota attorno ad alcuni personaggi che fecero la storia della guerra dei Cristeros.
Ci si aspetta, visto lo sforzo produttivo, un film che sia artisticamente un capolavoro e che storicamente faccia risaltare la vita dei martiri messicani.