giovedì 31 maggio 2012
Viaggio in Terra Santa 4 - Cenacolo
Domenica 27 maggio, Pentecoste. Grande festa a Gerusalemme per i cristiani cattolici. Il Cenacolo è aperto sempre, ma il luogo in cui è disceso lo Spirito Santo, una scarna stanza del piano superiore , è accessibile solo nella festa liturgica. Un grande dono inaspettato anche per mei. Nel video, il Custode della Terra Santa, Fra Pierbattista. Pizzaballa, entra nel luogo sacro.
mercoledì 30 maggio 2012
Viaggio in Terra santa 3
Orto del Getsemani.Qui Gesù ha vissuto la sua agonia, ha pianto sangue. E non aveva ancora iniziato a soffrire fisicamente. Pensare che Lui sudava sangue per me, se mi immedesimo fino in fondo mi sconvolge. I discepoli dormivano, come a me capita spesso nella vita.
La via Dolorosa è dentro le vie di Gerusalemme, tra il caos ed i negozietti per turisti. Anche qui bisogna immedesimarsi, anche se è sicuramente meno facile. Il rumore e il continuo via vai disturbano. Ogni stazione è segnata sui muri o sulle porte. Nella foto la pietra dove Gesù ha appoggiato la mano in una sosta.
martedì 29 maggio 2012
Viaggio in Terra Santa 2
Betlemme. Quando si
arriva vicino alla cittadina, si ha un sussulto: l’imponenza del muro costruito
dagli israeliani non lascia certo indifferenti. Così come il check point con i
suoi giovani militari.
Entriamo nella
Basilica della Natività attraverso la stretta porticina. Scendiamo nella Grotta
dove Gesù è nato e lì mi colpisce il piccolo angolo lasciato ai cristiani
cattolici per lo status quo: la piccolissima grotta della mangiatoia.
In fila poi per una
preghiera e un bacio nel luogo in cui Gesù era in fasce.
Il tutto in maniera
molto veloce, non si può restare in contemplazione, i fedeli sono tanti e il
luogo è piccolo. Peccato.
Mi hanno colpito
anche le grotte dei pastori. Si affacciano su un promontorio che guarda delle
colline rocciose. Ora si ha davanti un nuovissimo insediamento di case che
deturpa il panorama.
Qui furono svegliati
i pastori da una moltitudine di angeli e
si recarono alla grotta di Gesù.
È un luogo semplice,
silenzioso, di gioia.
sabato 26 maggio 2012
Viaggio in Terra Santa 1
In un giorno due SI', di Maria e di Pietro.
Comincio con la visita a Nazareth della cappella dell'Annunciazione.
Et Verbum caro HIC Factum Est. Questa è l'iscrizione che vi è sul fianco dell'altare della Cappella. Mi ha sempre colpito leggere questa scritta, in particolar modo la parola Hic, Qui. In questo preciso luogo tutto ha avuto inizio, tutto è incominciato ed è arrivato a me 2000 anni dopo. Hic, Qui, con un Sì di Maria.
Un secondo luogo a me molto caro è il santuario di Tabga, rulle rive del lago di Tiberiade.
Qui S.Pietro ha ridetto il suo Sì per tre volte alla domanda di Gesù: Simone mi ami tu? Simone mi ami più di tutti gli altri?
Un Sì che gesù cercava e che Pietro dopo che il gallo aveva cantato e lo aveva rinnegato, desiderava.
Venerdì era la festa del Primato di Pietro. La roccia santa su cui Gesù lo ha scelto si erge nel Santuario e mi emoziona ogni volta. Lui li ha aspettato i discepoli a riva dopo la pesca infruttuosa sul lago di Tiberiade. Ha detto loro di calare le reti e hanno raccolto 153 pesci. Lo hanno allora riconosciuto.Lui aveva preparato per loro dei pesci arrostiti. Poi la drammatica ma bellissima domanda a Pietro per tre volte.
Un luogo di una pace assoluta.
Due Sì certi del compimento.
La casa di Cafarnao prima della costruzione della basilica
La casa a Cafarnao. Lì Gesù ha dormito nella casa di Pietro. I resti ci fanno intuire dove Lui dormiva, mangiava.Vicino alla casa, testuale lo dice il Vangelo, sorgeva la Sinagoga dove Gesù andava ad insegnare. I resti di essa e del villaggio ci fanno partecipi della sue giornate, della sua quotidianità.
Un amico dice che qui in Terra santa le pietre parlano. Basta perciò immedesimarsi.
Comincio con la visita a Nazareth della cappella dell'Annunciazione.
Et Verbum caro HIC Factum Est. Questa è l'iscrizione che vi è sul fianco dell'altare della Cappella. Mi ha sempre colpito leggere questa scritta, in particolar modo la parola Hic, Qui. In questo preciso luogo tutto ha avuto inizio, tutto è incominciato ed è arrivato a me 2000 anni dopo. Hic, Qui, con un Sì di Maria.
Un secondo luogo a me molto caro è il santuario di Tabga, rulle rive del lago di Tiberiade.
Qui S.Pietro ha ridetto il suo Sì per tre volte alla domanda di Gesù: Simone mi ami tu? Simone mi ami più di tutti gli altri?
Un Sì che gesù cercava e che Pietro dopo che il gallo aveva cantato e lo aveva rinnegato, desiderava.
Venerdì era la festa del Primato di Pietro. La roccia santa su cui Gesù lo ha scelto si erge nel Santuario e mi emoziona ogni volta. Lui li ha aspettato i discepoli a riva dopo la pesca infruttuosa sul lago di Tiberiade. Ha detto loro di calare le reti e hanno raccolto 153 pesci. Lo hanno allora riconosciuto.Lui aveva preparato per loro dei pesci arrostiti. Poi la drammatica ma bellissima domanda a Pietro per tre volte.
Un luogo di una pace assoluta.
Due Sì certi del compimento.
La casa di Cafarnao prima della costruzione della basilica
La casa a Cafarnao. Lì Gesù ha dormito nella casa di Pietro. I resti ci fanno intuire dove Lui dormiva, mangiava.Vicino alla casa, testuale lo dice il Vangelo, sorgeva la Sinagoga dove Gesù andava ad insegnare. I resti di essa e del villaggio ci fanno partecipi della sue giornate, della sua quotidianità.
Un amico dice che qui in Terra santa le pietre parlano. Basta perciò immedesimarsi.
lunedì 21 maggio 2012
TV/ Tra Clerici e Parodi uno "zapping" di ricette che fa bene anche all'auditel.
Il calo degli ascolti ormai assodato c’è e continuerà. La tv generalista ormai non offre molto, mentre il proliferare dei canali del digitale terrestre per ora non ha dato grandi risultati. In tutto questo panorama, sono nate e prolificano alcune trasmissioni con a tema la cucina. È dal 2000 che Rai Uno ha ne La Prova del Cuoco uno dei suo cardini nel daytime. Antonellona Clerici è la star indiscussa e deve il suo successo proprio alla trasmissione che ha una media di 2.600.000 telespettatori con il 19% di share.
L’exploit più sensazionale è stato però quello di Benedetta Parodi che in coda e incorporato a Studio Apertoconduceva dal 2008 Cotto e Mangiato per Italia 1. Ricette veloci e semplici preparate nella cucina di casa. Un primo libro che arriva a un milione di copie e un secondo a 800 mila. In Mediaset non le hanno dato spazio e risorse (pare che non pagassero neppure la corrente di casa Caressa/Parodi) e così la sorella di Cristina è passata armi e bagagli a La7 con un programma tutto suo, I Menù di Benedetta. La tv di Telecom (forse ancora per poco) non è Rai o Mediaset e gli ascolti sono sofferti: 2,60% con 350.000 teste.
Al suo posto è stata cooptata Tessa Gelisio che già in Pianeta Mare (Rete4) si dilettava in cambusa. Ma chiaramente è durissima ripetere gli sfarzi precedenti. Andando indietro nel tempo come dimenticare il simpatico e prezzemolone Gianfranco Vissani che dal ’97 in Uno Mattina, poi in Linea Verde ci ha allietato con le sue prelibatezze? Ricordo anche le breve strisce come Gusto, al termine di TG5 ore 13.00, e Eat Parade del TG2.
Perché tanto successo? Semplicità è la parola che esalta queste trasmissioni. Semplicità delle ricette, dei prodotti e dell’esecuzione dei manicaretti. I conduttori diventano parte delle famiglie dei telespettatori.
Tornando indietro negli anni, come allora non ricordare la mitica cantante Wilma De Angelis che nel 1979 esordi su l’allora Tele Montecarlo (Tmc) e che per 18 anni ha continuato la sua carriera di casalinga di Voghera con Sale, pepe e fantasia, La spesa di Wilma, Complimenti allo chef e A pranzo con Wilma. Una stakanovista della cucina.
Ancora un passo indietro e andiamo al 1974, Rai Uno inaugura A tavola alle 7, la prima rubrica di cucina per insegnare agli italiani un po’ di educazione alimentare, condotta dal grande Luigi Veronelli con Delia Scala e poi Ave Ninchi.
Se i reality come GF e l’Isola sono in down, non potevano mancare quelli con a tema il cibo. Su Cielo si vede Masterchef e Hell’s kitchen (questi anche su Sky), su La7 Cuochi e Fiamme. Ai fornelli si sfidano persone qualsiasi sotto l’occhio attento di una giuria di super chef. Sempre su La7 vengono coinvolti anche i vip in Chef per un giorno che preparano manicaretti a insaputa degli avventori di un ristorante, con tanto di telecamere nascoste che spiano i loro commenti. Anche i cantanti mangiano e cucinano, All Music realizza Stelle e Padelle un programma nelle cucine dei cantanti italiani.
Spero che queste trasmissioni invoglino e aiutino le nostre mogli e casalinghe a prepararci dei gustosi pranzetti. Che dire ancora, c’è il rischio che troppe trasmissioni di cucina ci facciano venire un indigestione. Virtuale s’intende.
sabato 19 maggio 2012
Finale di Champions League.
Il gioco più bello del mondo, e in questo caso anche il più
imprevedibile.
Bayern Monaco – Chelsea. I tedeschi dominano la partita e
all’83° segnano con un colpo di testa di Mueller, ma il portiere Cech, uno dei
migliori del mondo, dorme. Sembra fatta. Ma all’88° Drogba, ultimi minuti di
carriera al Chelsea, con un potente colpo di testa pareggia il conto. Anche qui
il portiere tedesco ha le sue colpe.
Il Bayern rivede lo
spettro della finale contro il Manchester Utd del 1999, quando gli inglesi
sotto di un gol, nei minuti di recupero, 91° e 93°, rovesciarono il risultato,
vincendo il trofeo.
Ma per fortuna sua, i tempi regolamentari finiscono.
Supplementari. Drogba, l’eroe che ha caricato gli inglesi,
con un calcetto da dietro stende Ribery. Rigore. Robben sul dischetto. Tiro e
Cech con un po’ di fortuna lo para. Incredibile!
Si arriva ai calci di rigore. Ho allora puntato sul Chelsea
vittorioso. È arrivato con fortuna alla semifinale, ha recuperato il Napoli in
maniera rocambolesca, ha pareggiato con l’uomo che se ne deve andare, ha
neutralizzato un rigore nei supplementari. Un destino segnato?
Il portiere tedesco comincia subito con un miracolo, 1-0 per
i tedeschi. 2-1. Il terzo penalty lo tira goffamente il portierone tedesco e
segna. 3-1. Lampard ed è 3-2. Cech cerca il miracolo e con la mano di ritorno
devia il pallone in angolo. Cole….ed è pareggio, 3-3.
Va sul dischetto uno dei simboli tedeschi, Schweinsteiger,
ma è palo. L’ultimo per il Chelsea è Drogba.
E' il designato dal destino è ancora lui. Con un piede sull’aereo per la Cina , ma con un piattone destro ancora sul campo, trafigge il Bayern. La coppa con le grandi orecchie va agli inglesi. L’allenatore del Chelsea è Roberto Di Matteo, un eroe per caso, che ha vinto anche la FA Cup. Ma quasi sicuramente se ne andrà. Resterà con Drogba nella storia del club inglese.
E' il designato dal destino è ancora lui. Con un piede sull’aereo per la Cina , ma con un piattone destro ancora sul campo, trafigge il Bayern. La coppa con le grandi orecchie va agli inglesi. L’allenatore del Chelsea è Roberto Di Matteo, un eroe per caso, che ha vinto anche la FA Cup. Ma quasi sicuramente se ne andrà. Resterà con Drogba nella storia del club inglese.
Il calciè imprevedibile, come la vita.
Come dice un amico: L’unica
cosa prevista, è l’imprevisto.
giovedì 17 maggio 2012
Cristiani
In una via di Milano ho fotografato questa pizzeria che ha come insegna e nome la Madonnina.
E' gestito da egiziani, cristiani copti, ma vendono anche kebab per gli arabi.
visitando il Libano sono rimasto stupito che le case dei cristiani avevano sulla parete d'ingresso esterna un crocefisso oppure un quadro della Beata vergine.
Nelle palazzine più moderne ho visto nell'androne la statua di 1,5 mt della Madonna.
Tutto questo per affermare la propria fede in paese in cui i cristiani soffrono e sono in minoranza.
Qui in Italia ed in Europa abbiamo paura ad esplicitare le nostre radici cristiane.
lunedì 14 maggio 2012
Grande schermo
Unknown - Senza identità
Regia di Jaume Collet-Serra
2011
Un film avvincente, un bel thriller che non lascia
spazio alla noia e al già visto. Un cast importante, Liam Neeson, Diane Kruger (la cantante di Joyeux Noël e interprete
di Bastardi senza Gloria).
È la storia di un
americano che con la moglie arriva a Berlino per un convegno. Ha un incidente,
viene salvato dalla bella tassista, ma ha delle amnesie. Cercano di ucciderlo,
la moglie non lo riconosce ed al suo posto c’è un altro uomo che si qualifica
come marito. Non ha passaporto, è senza identità, non sa più chi è.
Chi sono io? urla. È l’urlo di un uomo che ha ricordi sfumati ma non certezze. Solo l’aiuto della bella tassista lo salverà. Colpo di scena finale che non svelo.
Un uomo rinato che
riscopre il suo passato e che sceglie per la verità e il bene.
Da vedere.
venerdì 11 maggio 2012
Monumento
In un'aiuola, all'ingresso di una tangenziale di Milano è stato lasciato questo ...... coso...
Pezzo di gru?
Monumento?
Decidete voi.
mercoledì 9 maggio 2012
Le stelle sono tante....
E la Juventus ha vinto il
campionato. Ha vinto perché è la squadra più completa, dove ha brillato la
forza, la continuità e l’unità del gruppo. Se nel Milan Ibra ha segnato 28 goal
e Nocerino 10 nella Juve, Matri ha colpito 10 volte, Marchisio e Vucinic 9,
Vidal 7, Pepe 6 e poi altri a scendere. C’è stato un Pirlo grandissimo, che non
si è mai infortunato ed un blocco
difensivo che ha subito solo 19 goal. Speriamo vengano portato agli Europei.
Che dire di Conte? Ha avuto il pregio di rendere coesa una squadra affamata di
vittoria, convincendola psicologicamente dei propri mezzi.
Onore alla Juventus campione
del 28° scudetto.
E qui casca l’asino!
Se alla squadra e
all’allenatore vanno riconosciuti i meriti, vanno anche considerati i demeriti.
Il vincitore in negativo è il
presidente Andrea Agnelli.
Ha alimentato in estate e poi
ha continuato il livore per i due scudetti tolti alla squadra che, come
provocazione, ha fatto appendere nel nuovo stadio di Torino. Si è rivolto alla
magistratura ordinaria dopo che quella calcistica ha squalificato a vita i due
più alti dirigenti (Giraudo e Moggi).
Ha affermato che uno è stato
per lui come un padre e l’altro il n.1 nel panorama calcistico italiano. Niente
da eccepire sul piano strettamente personale ma molte cose ci sarebbero da dire
su quello sportivo.
La stampa gli è andata dietro
docile, docile, nessuno lo ha mai contraddetto.
È poi scivolato su una buccia
di banana. Ad inizio campionato è intervenuto affermando che a fine
campionato Del Piero se ne sarebbe andato. Il campione, come è nel suo
stile, non ha fatto una piega ed ha giocato quando ha potuto dando sempre il
massimo.
Vinto il campionato
l’Arrogante ha urlato ai quattro venti (leggi media) che sulla prossima maglia
ci saranno tre stelle, l’equivalente di 30 scudetti.
Se l’Avvocato parlava per
parabole e Boniperti aveva uno stile signorile, Arrogance in un anno ne ha
dette più di Bertoldo.
Che abbia preso una pallonata
e abbia visto …le stelle?
domenica 6 maggio 2012
Aprile mediatico
Se il mese d’aprile dovrebbe
essere un dolce dormire, quest’anno invece ha costretto molti a restar svegli,
anzi taluni li ha proprio buttati giù dal letto.
In due giorni la Lega Nord
di Umberto Bossi è stata messa alla
berlina.
I media non vedevano l’ora di
massacrarla e hanno cavalcato l’onda lunga per una ventina di giorni.
Veniamo al nocciolo della
questione. Un partito che attacca Roma ladrona, ma che si comporta alla stessa
maniera. Un tesoriere made sotto il Po che al solo guardarlo in faccia fa venire
i brividi, ha contatti con la malavita, investe in Tanzania, a Cipro, in diamanti e lingotti d’oro i soldi del
finanziamento pubblico.
Si scopre il Cerchio magico
leghista, con gestione amministrativa degna di una cosca. In salsa verde però. Una
dinasty familiare che copre di ridicolo l’Umbert. Che ne esce asfaltato.
Soldi al Trota a valanga per
godersela, pagare le sue multe, la sua laurea in Albania, diploma e laurea per
Belsito e per il capo scorta di Rosy la Nera. Finanziamenti per la moglie del
capo. Una gestione allegrissima in un’unica direzione: la famiglia, the Family.
Milioni e mijoni (finalmente rinfacciano i romani).
Prime, seconde, terze, etc.
pagine, trascrizione delle telefonate, video-bancomaTrota, Aperture dei tg, i
soliti programmi di approfondimento,etc.
L’Umbert, il Padrino, si è
presentato alla base (in diretta tv), ha esaltato Maroni come il risolutore, si
è cosparso il capo di cenere, ha sacrificato (scaricato) il Trota, anello
debole della catena. In tempo reale c’è stata pulizia etnica con l’espulsione dal
partito dei sudisti Nera e Belsito.
Il tutto per recuperare
credibilità con i lumbard, e voti per le prossime elezioni.
Ma i duri e puri ormai non
esistono più.
Una storia comica che mi
ispira una gustosa sit-com.
Come dicevo in apertura, in
due giorni il partito della Lega Nord è stato messo in piazza con i suoi
peccati. Giudicato e condannato.
A pensar male si fa peccato,
ma ogni tanto ci si azzecca. È ormai attività consolidata e prassi normale che
i giornali scrivano oggi, già sapendo cosa succederà nei giorni a venire. Ci sono ormai giornalisti-segugi di varie
testate che per settimane scrivono come se stessero seguendo un filo, chiamiamola
inchiesta o scoop (??), in realtà hanno già in mano il gomitolo. Chi li aiuti ed
ispiri non si sa…
Così è stato con la Lega
Nord.
Beninteso, nulla da eccepire
sulla ricerca della verità, sia chiaro che l’accertamento dei reati non è però
lavoro dei giornalisti, ma dei loro amici magistrati.
Mentre si parlava solo di the
Family green a tambur battente, i provvedimenti del governo Monti continuavano:
veniva varata l’imposta sulla casa, gli esodati finivano a Chi l’ha visto? (non
si capisce ancora di che morte moriranno), il prezzo della benzina continuava a
salire, così come quello di luce e gas.
Pochi media hanno azzardato una
critica o un giudizio negativo, anche perché quando qualcuno ci prova, subito
scende in campo il Presidente della Repubblica.
Meglio ghigliottinare Bossi e
la Lega che criticare l’operato iniquo di Monti.
Con lo stesso metodo usato
con quel pirla del Trota lesso, viene tirato in campo Formigoni. Si accusa la sanità lombarda e il
suo presidente che al contrario di Vendola (Puglia) ed Errani (Emilia) non è inquisito.
Il movimento ecclesiale di CL
è diventato per i media un partito di potere da screditare.
Gli articoli erano partiti
mesi fa su Corsera, la Repubblica, l’Espresso (puntuale come la d…...a stile
anni ‘70 arriva la copertina fotomontaggio del Pellizza da Volpedo). Firmati a più mani, come per dire: Occhio
siamo in diversi sulle vostre tracce, vi stiamo curando, ed il gomitolo è nelle
nostre mani.
mercoledì 2 maggio 2012
Book da leggere: La città di Dio – Storia di san Benedetto di Louis de Wohl
Louis de Wohl
La città di Dio –
Storia di san Benedetto
BUR – Rizzoli
Due parole
sull’autore nato nel 1903 in
Germania, a Berlino. Emigrò nel 1935
in Inghilterra in contrasto con le idee naziste dove
lavorò per l’Intelligence britannica che creò una sezione speciale, il
Dipartimento di Guerra psicologica. Gli inglesi erano convinti che
interpretando gli astri si poteva battere Hitler nei momenti in cui il Furer
era sfiduciato da essi.
De Wohl esperto di
astrologia fu sostenuto da Churchill e arrivò a ricoprire il ruolo di capitano.
Dopo la guerra si
trasferì in Svizzera dove iniziò la sua carriera di scrittore su spinta del
Cardinal Ildefonso Schuster.
Affascinato dalle
vite dei santi, decise di scriverne la vita di alcuni sotto forma di romanzi
storici.
In Italia, in questi
anni, la Bur ne ha ristampati diversi:
L’albero della vita
(su Sant’Elena), La liberazione del gigante (Tommaso d’Aquino), La mia natura è
il fuoco (Santa Caterina da Siena), L’ultimo crociato (su Giovanni d’Austria
comandante nella battaglia di Lepanto).
In questo libro si
narra di San Benedetto da Norcia nel contesto storico romano, sotto
l’imperatore re dei Goti, Teodorico, e
delle guerre che seguirono. Ruotano personaggi significativi, convertiti dallo
sguardo benevolo del santo.
Mi ha colpito la
fine del libro, quando San Benedetto prima di morire intona un canto a Dio.
Azzardo: come un
sacerdote milanese morto pochi anni orsono, che nei giorni prima di morire
chiese a chi lo assisteva di intonare un canto al Signore.
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