L’anno scorso ho letto
in un soffio la saga dell'ispettore Harry
Hole, scritta da Jo Nesbo.
In Italia erano stati pubblicati sette libri, mentre i primi due pare proprio
che non verranno tradotti per volontà dell'autore. Norvegese, giornalista,
musicista, ed ora giallista a tempo pieno.
Sicuramente una buona penna.
Il protagonista e un ispettore alcolista e depresso che però risolve tutti i casi di omicidio su cui indaga. Si coinvolge totalmente, rimettendoci in tutti i sensi: fisico e morale. Ama una donna che suo malgrado finisce ad incrociare i serial killers su cui indaga. È un uomo intelligente, alternativo, ma senza speranza. La suspance è forte, le trame intricate, anche se sul lungo sono prevedibili. Le donne che incontra vengono tutte stese dal suo appeal. Probabilmente essere scombinati attira il gentil sesso. E questo forse e troppo.
I libri prendono, non stancano, ma l'anti-eroe sempre vincente alla fine, resta comunque un uomo solo senza speranza. Il dolore è intrinseco al personaggio. C'è la lotta tra il bene e il male, dove il primo pero non e con la B maiuscola, ma forse il meno peggio. E’ un bene che si accontenta. La saga si chiudeva in un modo inaspettato. Ne Lo Spettro, Harry Hole muore (tutto faceva pensare a ciò). Ormai aveva finito di sussistere e forse l'autore era stanco di indossare i panni dello sfigato a vita.
Sicuramente una buona penna.
Il protagonista e un ispettore alcolista e depresso che però risolve tutti i casi di omicidio su cui indaga. Si coinvolge totalmente, rimettendoci in tutti i sensi: fisico e morale. Ama una donna che suo malgrado finisce ad incrociare i serial killers su cui indaga. È un uomo intelligente, alternativo, ma senza speranza. La suspance è forte, le trame intricate, anche se sul lungo sono prevedibili. Le donne che incontra vengono tutte stese dal suo appeal. Probabilmente essere scombinati attira il gentil sesso. E questo forse e troppo.
I libri prendono, non stancano, ma l'anti-eroe sempre vincente alla fine, resta comunque un uomo solo senza speranza. Il dolore è intrinseco al personaggio. C'è la lotta tra il bene e il male, dove il primo pero non e con la B maiuscola, ma forse il meno peggio. E’ un bene che si accontenta. La saga si chiudeva in un modo inaspettato. Ne Lo Spettro, Harry Hole muore (tutto faceva pensare a ciò). Ormai aveva finito di sussistere e forse l'autore era stanco di indossare i panni dello sfigato a vita.
Ma attenzione…. Harry Hole è vivo e vegeto, anzi è in perfetta forma e ritorna alla grande. E' appena uscito Polizia, la scrittura e la trama è quella di sempre. Avvolgente che lascia senza respiro. Non si può non leggerlo, ci si dimentica in fretta che Hole ci sembrava fosse morto. Non fa più il detective, insegna alla scuola di polizia. Ma dopo l’uccisione della sua amica Beate, si rituffa nelle indagini.
Alla fine si sposa
pure. E ….. sicuramente avremo degli altri libri.