venerdì 10 aprile 2015

Cinecittà e il Grande Giulio (Andreotti)




Roma Capitale?  Dopo l’annuncio del Giubileo, un’altra buona notizia.
Ero a Roma per lavoro un paio di settimane orsono ed ho incrociato il set di  007: Spectre che ha mandato in tilt il traffico facendo arrabbiare i romani. In questi giorni stanno girando il remake di  Zoolander (2) e a Cinecittà,  Ben Hur.
Torniamo agli sfarzi di Roma, Hollywood sul Tevere? Speriamo.
Un passo indietro. Rodolfo Sonego, sceneggiatore dei film di Sordi, ha affermato: “Andreotti ha ammazzato 5 film, ma ne ha fatti fare cinquemila” (tratto dal libro  “Il cervello di Alberto Sordi. Rodolfo Sonego e il suo cinema”   di Tatti Sanguineti  - Adelphi).       
Sì, il Grande Giulio resuscitò nel dopoguerra Cinecittà e invogliò gli americani a venir a girare a Roma, lasciando dollari e  royalty degli incassi.
Tra sgravi fiscali e bonus gli americani son tornati a Roma, e questo è un bene per la città, per l’economia ed il lavoro. Cinecittà Studios è all’opera ed è stato aperto Cinecittà Worlds, una sorta di parco divertimenti con a tema il cinema.
Sicuramente si farà vanto di ciò il paroliere Renzi ed il pandista Marino, ma la storia non si cancella e neppure la sua verità.
Il Grande Giulio fu definito un censore di film, ma invece valorizzò il settore. Andate a guardarvi il documentario  "Giulio Andreotti. Il Cinema Visto da Vicino" presentato a Venezia 2014, sempre di Tatti Sanguineti (ma quanti anni ha?), e capirete che il cinema lo capiva  e gli piaceva.
Certo che Cinecittà visse anche dei film italiani, basti pensare a Fellini,  anche se i botteghini di allora incassavano per i film stranieri. Sempre Sonego dice: «Quattro a uno». Quattro film americani, che incassavano molto, contro uno italiano che incassava poco.
Adesso il cinema italiano è ancora alla frutta, da dopo Sole a Catinelle (51 milioni di incassi) è arrivato il diluvio. Vanno solo le commedie e l’ironia, mentre i film cosiddetti  “d’autore” prendono premi, ma van male negli incassi (es. Hungry Hearts di Costanzo, vincitore a Venezia con due Leoni, ma poco visto al cinema). Ma qui c’è un problema autoriale di fondo.

Ripartiamo dal Grande Giulio, e mettiamo una sua statua a Cinecittà.