domenica 25 novembre 2012

Gulag 3

(parte 3)


Il primo gulag nacque nel 1923 sulle isole Solovky  come campo di rieducazione con 300 detenuti, ma divenne poi un vero e proprio campo di sterminio, nel 1926 i prigionieri erano 6000. I nazisti della prima ora approdarono nelle isole Solovky  per copiarne  il modello per poi creare i campi di concentramento.
Ho visitato le isole Solovky due anni orsono e sono rimasto colpito e inorridito da ciò che lì accadde.  I monaci che lì vivevano vennero perlopiù eliminati e i prigionieri successivi vennero sparsi per le isole. Ne sopravvissero  pochi ed anche qui si parla di oltre un milione di morti. Un libro molto documentato di Jurii Brodskij,  Solovky  le isole del martirio (La Casa di Matriona) ne è la testimonianza storica.
Se le Solovky furono l’apripista, ben presto sotto Stalin i gulag divennero migliaia.
Quando i campi non potevano accogliere i detenuti, essi venivano uccisi sistematicamente. Non molti anni orsono a Petrozavodsk,  sono state trovate nella foresta centinaia di fosse comuni con migliaia di morti. Quando ho visitato questo luogo ho notato che la vastità della foresta in cui sono stati trovati i resti umani faceva da contraltare ad un silenzio assoluto: non vi erano animali di nessun tipo, gli uccelli non si posavano sugli alberi. Solo le zanzare erano a milioni. Un silenzio spettrale e irreale  circondava il luogo. La natura non si è mai assuefatta all’odore della morte.
Alle porte di Mosca ho visitato un altro luogo di sterminio, Butovo, poligono militare ove furono fucilate migliaia di persone. La guida che ci accompagnava, una sessantenne che parlava in italiano, non ne conosceva l’esistenza.

(continua. 3)