venerdì 2 marzo 2012

Il Duomo di Milano e lo sguardo



Ricevo da un amico e pubblico

E’ un fatto assodato, succede sempre, fin da bambini, a Milano…,
da quando quella prima volta tua mamma, oppure tuo papà, o i tuoi nonni…

Accade e si ripete sempre quella prima volta…
qualcuno che ti vuole bene e che ti ha detto davanti al Duomo…:

“guarda lassù… la vedi è la Madonnina, il Duomo”…

E’ accaduto sempre che ad un certo punto, è accaduto a ciascuno sin da bambini, quell’invito a volgere lo sguardo al Duomo, a mirarlo nella sua inevitabile presenza, nella sua imponente e concreta bellezza…

E’ una cosa difficile da spiegare. Come dire…

Ci si è passati all’infinito in quella piazza, con la nonna, con la mamma, con gli amici, con la fidanzata, con la moglie, con i figli…

Lo sguardo però… lo si volge sempre, non è un’abitudine..

E’ stato un incontro la prima volta ed accade che lì, proprio lì di fronte al Duomo, al suo cospetto…
è “sempre” la prima volta, guardare alla realtà come “presenza”;

al Duomo, un fatto del passato che è “sempre” presente… che non passa mai, resta, sta…

C’è sempre stato

Ciò che avviene con il Duomo di Milano è un “riconoscimento reciproco”, lo si riconosce, lo si saluta e si è riconosciuti in quel desiderio infinito di volgere lo sguardo all’insù…

Il 28 Febbraio eravamo molte migliaia in quella piazza, business man e gente in viaggio, ed emigranti, e bambini, e gente strana, e noi… Eppure…

…Cosa è accaduto di così eccezionale ? Tutto!

Tutto…, perché tutto dipende da come si guarda il mondo, tutto dipende da come guardiamo alla realtà; tutto dipende dal riconoscimento di Una Presenza, Inesorabile, Inevitabile, Bella, Vera, che soprattutto nella nostra vita di bambini milanesi, di adulti milanesi c’è sempre stata, non è mai mancata… Il Duomo…

La Grazia di una Presenza che ci costringe a volgere lo sguardo all’insù, come la prima volta, come bambini, ecco cosa è accaduto, ieri, lunedì 28 febbraio 2012 alle 20:00, in Piazza del Duomo, a Milano, in molte migliaia, come bambini con il naso all’insù a riconoscere cosa siamo, da cosa dipendiamo, dove volgere lo sguardo… da sempre… per sempre…

Noi passiamo… e.. Rimane lì immobile il Duomo, attende il mio sguardo che ritorna… come ieri sera… quello di un bambino…