lunedì 1 agosto 2016

Film: Un'ottima annata - A Good Year - www.ilsussidiario.net





Tra Ridley Scott e Russel Crowe c'è un sodalizio professionale ma anche un'amicizia che va oltre il grande schermo.
Scott è per me uno dei più geniali registi viventi che ha spaziato in tutti i generi cinematografici, portando Crowe all' Oscar nel 2001 con il Gladiatore.  Hanno poi girato insieme altri quattro film. La sintonia tra i due non è paglia.
Ora  parliamo di Un'ottima annata - A Good Year, un film del 2006 non molto esaltato dalla critica e dal botteghino, classificato come commedia leggera.

Crowe è un broker della finanza nella city londinese. È uno squalo che vuol apparire simpatico ma che non ha nessuno scrupolo. La sua massima è: Vincere non è tutto, è l'unica cosa.
E qui è ritratto in un contesto urbano dai colori cupi, grigio/blu, asfissiante e piovoso come Londra.
Tutto cambia con il paesaggio della Provenza, sole, verde, natura e luce.
Il nostro ci capita perché è morto lo zio che per anni lo ha ospitato da piccolo in mancanza dei genitori e ha ereditato il suo casale con le vigne.
In questo luogo partono i flash-back del rapporto con lo zio, fatto di perle di saggezza miste a degustazioni di vino.
Al cinico Crowe, che ha già deciso di vendere la tenuta, capita un incontro con la bella Marion Cotillard (premio Oscar per il film successivo, La vie en rose).
Colpo di fulmine? Forse, ma lei dice al gladiatore della city che è fuori luogo nella vita della campagna provenzale, e lo lascia.
Crowe ritorna a Londra, ci ripensa e  sceglie la Provenza, la sua bella ed il vino.
Il suo avvocato londinese, nonché amico, cerca di scoraggiarlo, ma Crowe sente di aver trovato la felicità che cercava.

Ho sintetizzato la trama, ma Crowe incontra altre persone che la loro semplicità e il loro desiderio lo fanno riflettere: la figlia illegittima dello zio che vuole conoscere le sue radici, il tenutario della vigna che parla alle viti mentre lavoro, e sua moglie. Non sono protagonisti ma hanno uno spessore umano che gli pongono una domanda sull'esistenza.

Una fiaba, ma la realtà è diversa direte voi.
Vero, ma comunque il film mi ha innescato delle considerazioni.
Abbiamo bisogno di essere amati e di amare, vale per tutti, anche il più bandito e disperato arriva a desiderarlo. Poi spesso lo reprimiamo e continuiamo con il nostro tran tran, seppellendo le domande.
Solo l'amore può cambiare un uomo, può toglierlo dal suo cinismo e dal suo buio.
E l'amore è un incontro, una persona, qualcosa che tocchi e ti fa sobbalzare il cuore e lo stato d'animo.
Dulcis in fundo, Crowe ha un flash back di un bacio datogli da una ragazzina in un soggiorno nella casa dello zio.
Era la Cotillard.
Come dire che il tuo Destino non ti abbandona mai.