È chiaro che essendo
appassionati di satira e umorismo il massimo è avere gli originali delle
pubblicazioni. Al tempo stesso gli euri son sempre meno e i giornali d’epoca
costano.
Consiglio perciò questa
raccolta:
Il meglio del MARC’AURELIO –
1931/1954
1988 – Napoleone editore
Questo librone chiaramente è
fuori catalogo, ma lo si può trovare facilmente.
Con esso potete avere l’idea
di com’era la satira vera, di un giornale editato a Roma che vendeva dalle 300
alle 350 mila copie. E faceva ridere.
Il M’A usciva nelle edicole
il mercoledì e il sabato. L’idea era stata di Oberdan Cotone che chiamò Vito De
Bellis. Questi fu il fulcro del giornale dove fece esordire Fellini, Marchesi, Maccari,
Metz, Mosca, Zavattini, Scarpelli, Scola, Steno, Molino insieme ai vecchi
Attalo, De Seta, Ruoco, Verdini etc.
All’inizio la redazione era
formata dal ex gruppo del Becco Giallo con Galantera e Alberto Giannini, che
era stato chiuso dal regime fascista. Poi venne per forza di cosa ampliata per
non rischiare la chiusura, ma nonostante tutto, a Mussolini i non piaceva
ugualmente.
Non fu un giornale né
fascista, ma neppure antifascista, si barcamenò alla meglio.
Il primo ad essere preso di
mira fu Petrolini che sfasciò la redazione del giornale, per poi
riappacificarsi. Seguì poi Trilussa. Fu
un giornale rivolto a tutti, soprattutto al ceto popolare, con le sue campagne,
vignette e scritti, ma non dimenticò le espansioni coloniali del Duce e le critiche
alla Francia, Inghilterra, Usa e Russia. Il tutto fatto con ironia fino a far
sembrare ai detrattori che la satira fosse solo d’evasione.
Angelo Rizzoli, cercò di
acquistarlo, non riuscendovi, portò via Metz e Mosca, e creò a Milano il
Bertoldo. Nel 1938 il Commenda riuscì a rilevarlo e continuò le pubblicazioni
fino al 1954 con lo stop causa la guerra dal 1943 al ’46.