mercoledì 3 giugno 2015

UMORISMO 5

È chiaro che essendo appassionati di satira e umorismo il massimo è avere gli originali delle pubblicazioni. Al tempo stesso gli euri son sempre meno e i giornali d’epoca costano.
Consiglio perciò questa raccolta:

Il meglio del MARC’AURELIO – 1931/1954
1988 – Napoleone editore



Questo librone chiaramente è fuori catalogo, ma lo si può trovare facilmente.
Con esso potete avere l’idea di com’era la satira vera, di un giornale editato a Roma che vendeva dalle 300 alle 350 mila copie. E faceva ridere.

Il M’A usciva nelle edicole il mercoledì e il sabato. L’idea era stata di Oberdan Cotone che chiamò Vito De Bellis. Questi fu il fulcro del giornale dove fece esordire Fellini, Marchesi, Maccari, Metz, Mosca, Zavattini, Scarpelli, Scola, Steno, Molino insieme ai vecchi Attalo, De Seta, Ruoco, Verdini etc.
All’inizio la redazione era formata dal ex gruppo del Becco Giallo con Galantera e Alberto Giannini, che era stato chiuso dal regime fascista. Poi venne per forza di cosa ampliata per non rischiare la chiusura, ma nonostante tutto, a Mussolini i non piaceva ugualmente.


Non fu un giornale né fascista, ma neppure antifascista, si barcamenò alla meglio.
Il primo ad essere preso di mira fu Petrolini che sfasciò la redazione del giornale, per poi riappacificarsi. Seguì poi  Trilussa. Fu un giornale rivolto a tutti, soprattutto al ceto popolare, con le sue campagne, vignette e scritti, ma non dimenticò le espansioni coloniali del Duce e le critiche alla Francia, Inghilterra, Usa e Russia. Il tutto fatto con ironia fino a far sembrare ai detrattori che la satira fosse solo d’evasione.

Angelo Rizzoli, cercò di acquistarlo, non riuscendovi, portò via Metz e Mosca, e creò a Milano il Bertoldo. Nel 1938 il Commenda riuscì a rilevarlo e continuò le pubblicazioni fino al 1954 con lo stop causa la guerra dal 1943 al ’46.