lunedì 5 dicembre 2011

Checco Zalone, Resto umile World show (www.ilsussidiario.net)


Checco Zalone, Resto umile World show

Se la politica e l’economia ci fanno piangere, la tv è tornata a farci ridere. A dire il vero stiamo trovando conforto dalla depressione congiunturale guardando programmi che ci strappano il sorriso. In primis Fiorello, con il suo successo nazional-popolare, ma anche con Checco Zalone e Crozza. Questi venerdì sera su La7 ha totalizzato il 9% di share con 2.500.000 telespettato. Gente di bocca …buona, spostata a sinistra, ceto medio. Sempre venerdì sera Canale 5 con Resto Umile World Show ha portato a casa il 22% con 5.600.000 teste. Su Rai Uno rimembranze di come si stava bene anni fa con I Migliori anni (titolo adatto alle circostanze) che è stato visto da 4.700.000 persone con quasi il 19% di share.

Evadiamo dalla realtà, rilassiamoci e facciamoci quattro ghignate.

Checco Zalone ha esordito con il suo one man show. Produzione esterna, registrata a Milano Fiera City in due serate per realizzare una puntata come con Zelig.

Un buon esordio per il comico diventato famosissimo in questi ultimi anni. Partito con la parodia sui Ragazzi fantastici del Mondiale 2006 è esploso su Youtube e poi con Zelig. Il furbo Valsecchi della Taodue l’ha ingaggiato per due film che hanno spopolato al botteghino, consacrandolo come comico.

Da qui il salto all’one man show con tanto di scenografia, palco e luci tipo Fiorello, anche se giura di essere rimasto umile, di non essersi montato la testa.

Non è Fiore, ma sa cantare e suonare bene, il suo punto di forza sono le parodie musicali. La sua è una comicità breve, da Zelig. Lui e i suoi autori (scuola Gino e Michele) hanno fatto un buon lavoro. I testi erano buoni con qualche parolaccia, ma il pubblico a cui si rivolgeva è quello giovane odierno. Qualche battuta scontata ma tutto sommato una performance discreta.

Il suo slang barese unito alla simpatia e alla genuinità di Checco, esaltano e contraddistinguono il personaggio. Ottima la gag di Vendola con i ragazzini, buona quella di Cassano e con il leader dei Modà, un po’ tirata per i capelli quella di Michele Misseri, e proprio scontate le battute di Bossi junior.

Come nel varietà di Fiorello è arrivato un vip italiano, Claudio Bisio, grande della comicità, anche se insieme sembravano troppo Zelig.

Anche qui un big della canzone: Laura Pausini, un duetto e poi una canzone. Peccato, come da Chiambretti si capiva che era in promozione.

Un buon esordio comunque anche se mi riprometto di andarlo a vedere dal vivo. Mi dicono che è proprio esilarante.