martedì 28 maggio 2013

BEPPE GRILLO vs. TVTALK/ E’ l’attacco del super-moralista che ama il pensiero unico

/www.ilsussidiario.net

Guardo spesso per deformazione professionale il programma TvTalk.
È veramente un buon prodotto, autorevole, che si occupa di televisione a tutto tondo. Se andate sul sito web di TvTalk  leggerete dei post surreali.
i grillini son  arrabbiati con il servizio pubblico Rai e con il bravo e competente Massimo Bernardini. La sua colpa è  di aver dato corda alla soubrette ex parlamentare Vladimir Luxuria e alla  giornalista Sabrina Giannini, autrice dell'inchiesta di Report sui rimborsi/donazioni (leggesi tanti euri) del movimento Stars Five.

Il senatore grillino Alfonso Ciampolillo si è scatenato con le agenzie giornalistiche dichiarando:
"Si è cercato di assimilare i rimborsi elettorali pubblici destinati ai partiti che il M5S ha espressamente rifiutato, alle semplici elargizioni volontarie dei cittadini al M5S. La trasmissione si è caratterizzata per riferimenti pretestuosi e illazioni false e scorrette nei confronti di Grillo e del M5S, specie da parte di Vladimir Luxuria".
Ciampolillo ha annunciato querele e interrogazioni parlamentari.

Tre sono le contestazioni grilline al programma: le falsità delle affermazioni di Report, il condizionamento  nei confronti dei telespettatori/ elettori e la violazione delle regole della campagna elettorale in quanto sabato doveva esserci il silenzio stampa pro elezioni amministrative.

Spezzo una lancia. Se le regole in campagna elettorale  esistono, bisogna rispettarle. Se si appurerà che son state violate chi lo ha fatto si prenderà le proprie responsabilità.

Ma, cari grillini perche tutto questo can can?
Paura, eh?
Non è  un buon momento per le Stars Five. Dopo aver preso voti a valanga, hanno cominciato ad incrinarsi gli assetti interni, qualche ammutinamento, malumori con il capo, perdita di consensi,  il Pd li ha rimbalzati, ed è emersa una consistenza e uno spessore politico di bassa lega.

Per quanto riguarda l'inchiesta di Report, non  mi pare  che le Stars Five abbiano fatto mai una piega  per quelle su Berlusconi, Formigoni, Di Pietro e via dicendo. Non a caso è da un'indagine della stessa Giannini per Report che Di Pietro e la sua Italia si è svalorizzata, restando fuori dal Parlamento.

Ma per i grillini la miglior difesa è sempre l'attacco: annunci di querele e contemporaneamente insulti sui blog e siti internet.

Ma forse ci siamo dimenticati che Grillo iniziò la sua campagna elettorale anni orsono con i Vaffa-day. Facile trovare consensi sputando addosso a tutti, cavalcando i disagi e la crisi sociale e politica, imponendo un linguaggio da santone moralista sopra tutto e tutti.

E i mass-media ? Sotto sotto non hanno mai criticato ma spesso invece acconsentito e fatto buon viso (in chiave anti- berlusconiana) nonostante le invettive e gli strali del capo grillino. Ve lo ricordate incappucciato con occhialoni dopo l'esaltante risultato elettorale non rispondere di proposito alle domande dei giornalisti?
 E così, sempre. Il capo delle Stars Five aborra la tv, manda tutto via streaming in rete per non avere filtri esterni. Ma di fatto è l'imposizione dei suoi sermoni a senso unico, senza diritto di replica. Ma non è il grande capo che tratta i giornalisti come se fossero cialtroni?

Ora, all'emergere dei primi cedimenti e delle prime inchieste giornalistiche scomode vorrebbe silenziare e rimbeccare tutti i critici. Addirittura ha dato del "maggiordomo" a Battista del Corsera. Ed ora ci attendiamo guerriglia da parte di via Solferino.

In fatto di libertà di espressione, Topo Galileo, dovrebbe chiedere consiglio al suo ex autore, il maestro Antonio Ricci di Striscia la Notizia, ed anche ricordarsi di quando fu epurato dalla Rai per la battuta sui socialisti ladri.

Perché  Grillo è diventato  Topo Galileo?
Nel 1988 è stato protagonista di un film in cui faceva la parte del derattizzare,  ma finì per diventare lui stesso cavia del sistema.
La storia si ripete.  Sempre