martedì 6 marzo 2012

Notizie e tv di febbraio.



Diversi sono stati gli avvenimenti mediatici che hanno catalizzato l’attenzione dei telespettatori a febbraio del 2012.
Il primo, come nel caso del dramma della Concordia, è un fatto imprevisto, anzi previsto, ma fino ad un certo punto. La nevicata ed il gelo che ha attanagliato l’Italia ci hanno colti alla sprovvista. Neve, ghiaccio, freddo siberiano. Era dall’85 che non accadeva una precipitazione di questa entità. Quasi metà Italia s’è fermata. Treni e autostrade bloccate, paesi isolati, disagi e poi anche morti.
Le previsioni meteo hanno già da anni un buon pubblico televisivo. La rubrica meteorologica è da sempre sponsorizzata. Ci sono canali tv interamente dedicati al meteo. I metereologi tv sono diventati famosi, vanno ai talkshow, fanno i siparietti con le soubrette come Corazon e Barbara D’Urso.
Questa volta però non c’era da ridere, è stata una vera e propria emergenza.
E alle tv non pareva vero di potersi buttare su un altro disastro, appena dopo la Concordia, questa volta naturale.
L’inizio è stato brutale: toni apocalittici da fine del mondo. Come sempre, una spettacolarizzazione dell’evento. Poi pian piano quasi tutti i telegiornali hanno fatto un discreto lavoro di informazione, raccontando tramite gli inviati la situazione reale. Molti anche i servizi e reportage per dar valore al lavoro dell’esercito, della Protezione civile, dei vigili del fuoco, che con enormi sforzi raggiungevano i paesi e la gente isolata da diversi giorni. E poi le testimonianze delle famiglie e degli anziani, delle sofferenze dovute alla mancanza di luce e gas. Il tutto però in modo composto, non sopra le righe.
Ma….
Negli anni ’70 a Milano, quando pioveva tanto, la sinistra extraparlamentare ululava con i suoi manifesti: Piove, Governo Ladro!
In Italia bisogna trovare sempre un colpevole per qualsiasi cosa accada. E le polemiche sono esplose a Roma. Per 25 millimetri oppure 25 centimetri di neve, l’equivoco non è stato ancora dipanato, è scoppiata una bagarre politica. Ne è uscito un po’ malconcio il sindaco Alemanno che per difendersi ha utilizzato la tv: ha fatto il giro di tutte le emittenti, tutti i tg, speciali e trasmissioni. Sicuramente la sua automobile di servizio aveva le catene.

In tutto questo Monti, le tasse e lo spread ce li siamo dimenticati. Potenza del mezzo mediatico.

E, appena terminata l’emergenza neve, è arrivato il Festival di Sanremo.
Telecamere e telespettatori puntati sulla manifestazione canora, che a parte la serata in abbinamento con i cantanti stranieri, di musicale ha avuto ben poco.
Qui tutto era previsto per catalizzare l’interesse e al contempo tutto era però prevedibile.
Celentano. È da anni che fa sermoni che creano polemiche. Per 300mila e rotti euri a serata volevate che stesse in silenzio? E poi il Molleggiato e la Rai sapevano benissimo che tutto ciò avrebbe aumentato l’audience. Qui poi si è svolto il finto gioco delle parti del non si sapeva che castronerie il Cele avrebbe detto. Ma lei, la Lei, Direttice della Rai, è così sprovveduta?
Belen. In sé non avrebbe fatto notizia, il clou era stato il video incandescente postato il mese scorso su internet, ma c’è stato il colpo di teatro della farfallina e dello slip sì e slip no. Pare che la furbata sia arrivata da Fabrizio Corona che in fatto di lingerie se ne intende.
Un Festival dominato da questi due fatti e amplificato dalla tv. La musica? Forse neppure nelle dirette di Rai Radio.

E il tormento neve? Si spera che nei paesini delle Marche sia arrivato il disgelo.
La tv crea sussulti ma si dimentica in fretta di tutto.