lunedì 25 maggio 2015

UMORISMO 3




L’Italia in caricatura
Le storiche vignette del Travaso, Marc’Aurelio, Bertoldo e Candido
Franco Bergamasco
Newton Compton


Un librone ben assortito che parla dei migliori giornali umoristici e satirici italiani.
Racconta anche dei suoi protagonisti, dei maestri dell’umorismo.
Anche qui tante belle vignette.

Il Travaso delle idee
Uscì dal 1900 al 1966 a parte il periodo delle guerre. Era un settimanale umoristico borghese ma raffinato. Il suo fondatore nonché direttore, scrittore, vignettista  fu Filiberto Scarpelli. Fortemente anticlericale ed antifascista dovette abbandonare il giornale nel 1928 a causa di vignette contro la marcia su Roma e sul delitto matteotti. Nel 1946 prese le redini Guglielmo Guasta che lo portò a 300.000 copie. Ebbe 60 querele e ne perse solo una.
Tante le firme: Fellini, De Seta, Maccari, Campanile, Amurri, Jacovitti,

Marc’Aurelio
Iniziò le pubblicazioni nel marzo del 1931, diretto da Vito De Bellis. Bisettimanale, andava in edicola al mercoledì ed al sabato per restare sull’attualità. Arrivò a vendere 600.000 copie.
Il Becco Giallo era stato chiuso dal regime fascista, ma i giornalisti si erano riciclati con pseudonimi al Mar’Aurelio. Il gerarca Starace obbligo il direttore a fare a meno dei suddetti, ma non li licenziò.
I motori erano in mano a Vittorio Metz e Giovanni Mosca.
Il giornale ebbe un successo enorme, tanto che Angelo Rizzoli cercò di comprare la testata.
Non riuscendovi, nel ’36, arruolò Mosca e Metz che diedero vita al Bertoldo.


Bertoldo
Fu nominato direttore Cesare Zavattini che oltre ai due campioni del riso portò Marchesi, Molino, Mondaini (padre di Sandra), Carlo Manzoni e Guareschi.
La redazione era, agli occhi dei colleghi di altre testate, indisciplinata. Il luogo di ritrovo era il bar sotto il giornale. Tanto che il commenda Rizzoli li richiamò più volte all’ordine, chiaramente senza riuscirci. Il taglio del Bertoldo ammiccava alla borghesia, mentre il Marc’Aurelio era più popolare.
Le pubblicazioni furono sospese nel 1943.

Guareschi e il Candido.
Il 15 dicembre 1945, sempre Rizzoli, pubblicò il primo numero di un nuovo giornale, il Candido.
Direttori,  Giovannino Guareschi e Giovanni Mosca.
La direzione fu da subito anticomunista. Basta ricorda dare le vignette sui comunisti trinariciuti.
Divenne un bisettimanale d’opinione che si schierò contro il fronte comunista nelle elezioni del 1948. Famosissima la vignetta con didascalia: Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no. 

Metz
Vittorio Metz affianca Mosca nel 1932 al Marc’Aurelio, e i breve tempo diventano famosi.
Sono i padri dell’umorismo italiano. È un professionista poliedrico: giornalista, soggettista, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico. Ha sceneggiato film per Macario e Totò.
Con loro nasce un nuovo linguaggio, il Bertoldese.

Vi sono anche capitoli che parlano dei disegnatori, non meno importanti dei giornalisti, come  Attalo, De Simoni, De Seta.