mercoledì 2 maggio 2018

ALFIE - Il racconto - 2






ALFIE -  2

La partita intanto è ricominciata e l'egiziano Salah ha fornito due delicati assist conclusi con due gol all'11' e 16' del secondo tempo.
I romanisti sembran sfiniti, i Reds e i loro tifosi sono in tripudio.
L'elicottero vola verso il mare. Tom e KATE si guardano tremanti, Alfie è in una culla termica con tanto di respiratore e di flebo.
Monitor colorati che indicano pulsazioni cardiache, pressione sanguigna, temperatura corporea, respirazione.
Quattro uomini controllano i dati e lo stato di Alfie. Un quinto indica ai genitori di mettersi le cinture e le cuffie.
- Vi stiamo portando in un luogo sicuro dove provare a curare Alfie.Tom e KATE si guardano e iniziano a piangere.
All'Anfield Road esiste solo una squadra che torna in rete al 24'. E sono cinque: Liverpool 5 - Roma 0. I tifosi inglesi sono tutti in piedi ed applaudono.
Ma nel settore ospiti, dove ci sono tremila romanisti, pian piano viene srotolato uno striscione alto tre metri e lungo dieci con scritto a caratteri cubitali ALFIE FREE.E lo stadio si zittisce di colpo.
All'ospedale il capo pattuglia della polizia inglese non avendo risposte via radio dagli uomini in rianimazione ha dato l'allarme.
Ma al centro base delle forze dell'ordine stanno tutti guardando la partita e quando capiscono la portata del messaggio il panico subentra. Cosa fare? Gli uomini sono perlopiù allo stadio ma ancora non si è a conoscenza della reale situazione.
Il capitano John Wood arriva di corsa in rianimazione e libera poliziotti ed infermieri che spaventati raccontano del blitz.
Wood conferma l'allarme attivando l'aviazione militare e le pattuglie motorizzate presenti allo stadio.
Ma non ci sono avvistamenti di elicotteri e neppure di ambulanze.
Il capo di Scotland Yard e del MI 6, entrambi allo stadio, vengono ragguagliati ed increduli cercano di formare un'unità di crisi sul posto.
Il Liverpool di colpo si ferma e la Roma, segna due gol con gli inglesi imbambolati.
La polizia e gli steward dello stadio ricevono l'ordine di requisire lo striscione, ma quando arrivano tra i tifosi ormai lo trovano a terra sotto i piedi dei supporter romanisti.
Kate e Tom si stringono le mani, piangono, guardano increduli il piccolo Alfie accudito da mani esperte. Nella cuffia parte un lieve ronzio, e sentono recitare:
Ave o Maria...Tutti i componenti dell'elicottero recitano la preghiera. Kate e Tom rispondono da:
Santa Maria...Alfie sussulta e distende le braccine.
Ore 23.00. Lo stadio si è svuotato dei tifosi inglesi, mentre i romanisti vengono tenuti nel loro settore. Sono stranamente silenziosi e tranquilli.
L'unità di crisi delle forze dell'ordine è riunita in una sala dello stadio con i rappresentanti del governo inglese. L'aria è pesante, i volti tesi e stizziti. Non si hanno notizie dei fuggiaschi, sembrano spariti nel nulla. Tutta l'Inghilterra è bloccata, strade, aeroporti, navi, il tunnel con la Francia. I cieli e i mari fino al limite dei confini internazionali sono monitorati. Ma non c'è traccia dei rapitori. Il ministro degli interni propone di bloccare e schedare i tremila tifosi italiani. Entrano di peso nella stanza l'ambasciatore italiano a Londra con
degli agenti in borghese. Ė incazzato nero e annuncia una crisi diplomatica che ha già proclamato davanti alle tv presenti alla partita.
Queste sono rimaste in diretta dallo stadio raccontando ciò che ormai è diventato di dominio pubblico mondiale.
Il capo di Scotland Yard resta interdetto, gli comunicano che nella zona intorno all'ospedale non vi sono state telefonate satellitari, chiamate da cellulari non assegnati o usa e getta, sms, messaggi sui social, etc. Professionisti sicuramente, con un'azione preparata nei dettagli. Non vi è traccia nei radar degli spostamenti dell'elicottero, probabilmente era schermato.
Mentre sugli spalti i tifosi italiani...
continua - 2