lunedì 5 settembre 2011

Gratta e vinci


Faccio benzina sempre nello stesso posto che ha anche un bar e tabacchi annesso alla stazione di rifornimento. Prima di me un signore compra dei gratta e vinci per 30 euro, poco dopo se ne va. Il gestore mi racconta che ha dovuto mettersi a vendere i vari gratta e vinci perché gli venivano chiesti in continuazione.
E c’è gente che spende anche 100 euro alla botta.

Poco tempo dopo mi fermo vicino a dove abito a comprare da fumare. È un tabaccaio che di primo lavoro vende tutti i giochi possibili: totocalcio, lotto ippica, lotterie, superenalotto, etc. Ha anche una slot machine.
Tra i clienti, una suora che gioca 50 euro al lotto.
Che Qualcuno gli abbia dato dei numeri per vincere e così riparare il tetto del convento?

Da poco è diventato legale giocare al poker cash ed al casinò online, con tutti i rischi di dipendenza del caso.
Per i monopoli di stato un grande affare. Se nel 2010 hanno incassato 60 miliardi di euro pari al 4% del Pil, cosa incasseranno nel 2011? .
È surreale che una voce del genere, serva per abbattere il debito pubblico!
Lo stato ti invita e ti incita a tentare la sorte, versando soldi che ripianano il buco finanziario italiano.
Tremonti si lecca le dita e gli italiani giocano a più non posso.
La politica economica del paese è basata sul lotto, sulle accise della benzina, sul mettere online i redditi della popolazione. Da ricordare anche che i dipendenti pubblici sono diventati (vedi blocco stipendi, liquidazioni dopo due anni e contributo per chi supera i 90.000 euro) un vero ammortizzatore sociale.
Ma dove andremo a finire?