mercoledì 27 marzo 2019

Stefano Zurlo - QUATTRO COLPI PER TOGLIATTI





Stefano Zurlo
QUATTRO COLPI PER TOGLIATTI
Antonio Pallante e l'attentato che sconvolse l'Italia
Baldini+Castoldi

Il 14 luglio 1948 un fatto tragico diede il via a sanguinose insurrezioni di piazza. Un giovane universitario siciliano, Antonio Pallante, fortemente ideolicizzato sparò al capo del PCI, Palmiro Togliatti detto il Migliore.
Pallante è ancora vivo e Stefano Zurlo, da ottimo cronista, lo ha rintracciato ed ha ricostruito la sua vita, facendolo parlare nel libro in prima persona e circostanziando i fatti avvenuti in seguito.
Il Pallante era un giovane liberale fortemente anticomunista che imputava a Togliatti varie colpe tra cui il triangolo della morte in Emilia, la morte degli alpini nei lager russi, la politica contro gli aiuti americani con il Piano Marshall.
Si mise in testa di ucciderlo, si comprò una pistola al mercato nero di Catania, arrivò a Roma, si piazzò davanti al Parlamento e colpì alle spalle con quattro colpi il Migliore e credendolo morto e si consegnò alla polizia.
Scoppiò  in Italia il finimondo: scioperi, contestazioni, occupazioni, disordini. Cinquecento feriti e una trentina di morti tra civili e forze dell'ordine.
Erano riapparsi  mitra, pistole, bombe a mano nascoste e  sotterrare dagli esponenti del PCI alla fine della guerra per prepararsi all rivoluzione.
Togliatti non morì ed incitò alla calma. Pian piano tutto si quietò anche con l'aiuto della vittoria al Tour de France di Ginettaccio Bartali.
Parlante racconta che nella sua foga idealista non aveva tenuto conto delle conseguenze. A Milano lo si consisterebbe un pirlone. Ma i compagni comunisti pensarono a un coinvolgimento della CIA, degli ex fasciti, etc.
Invece, poraccio, era lui solo con la sua baldanza ed incoscienza giovanile.
Il suo racconto si alterna con i fatti dettagliati da Zurlo di ciò che accadde dopo e continua con la detenzione ed il processo. Fu condannato a 13 anni per  tentato omicidio comune e non politico. Ne scontò cinque e poi scomparve nell'oblio. Trovò un lavoro in Sicilia, si sposò ed ebbe due figli.
Un libro interessante e umano.