mercoledì 31 gennaio 2018

La Réclame - Masters of Pasta with Roger Federer & Davide Oldani




Nella settimana appena trascorsa è andato in onda a iosa uno spot della Barilla che era stato proposto a dicembre. Due star, uno della cucina, Davide Oldani e, uno dello sport, il tennista Roger Federer.
Federer stava dominando gli Australian Open e li ha vinti, perciò perché non proporre lo spot in versione short?
Il bello è rivedere lo spot lungo con l'atleta che arriva al circolo del tennis dove tutti lo ammirano, sale lo scalone come per entrare nell'arena tennistica, invece siamo in cucina con un truce Oldani.
Federer fa uscire dal borsone griffato un cappello da cuoco e la scatola degli spaghetti. Oldani lo guarda male e prende solo gli spaghi.
Federer mette il meglio che sa fare: pomodori come palline che saltano e girano sul palmo della mano, mentre il taglio dei pomodori è scarso. Poi prende una padella come se fosse una racchetta e impara a tagliare e saltare la verdura col fuoco. Man mano lo sguardo truce di Oldani si scioglie e tra i due  i due nasce un'intesa.
Bello questo spot nella versione lunga. Poche parole e molti fatti. Unico neo la colonna sonora, perché utilizzare il motivo del sirtaki greco e non una bella tarantella?

Probabilmente Barilla sta cercando di sfondare tra gli affamati della Grecia.

lunedì 29 gennaio 2018

GIANNI BIONDILLO - IL GIOVANE SBIRRO

GIANNI BIONDILLO
IL GIOVANE SBIRRO
Guanda - 2007



In questo romanzo assemblano vari racconti, dove. Il filo rosso della continuità sono le origin dello sbirror che, da ragazzo scapestrato diventa sbirro.
Si parte con Michele giovane universitario che suona  in una band con amici del quartiere. È obbligato a lasciare gli studi per aiutare la famiglia e entra in polizia.
Il libro alterna le vicende di Michele con quelle di Quarto Oggiaro.
Conosciamo il fruttivendolo siciliano detto don Ciccio ed il suo aiutante a cui poi lascerà il negozio, lestracomunitario Kledy. Questi per un gioco del destino si ritroverà rinchiuso nel centro i accoglienza di via Corelli, con tanto di disordini in corso.
La prima destinazione di Michele è un paesino in montagna dove viene trovato un ragazzo morto con vicino una Testa di maiale. Sembrerebbe un rito stanco, ma poi si scopre che il ragazzo aveva investigato su un omicidio di 30 anni prima in cui era coinvolto il facoltoso padre.
Accade anche che una nota scrittrice scompare nel nulla il giorno in cui deve presentare il suo nuovo libro. Trovata pubblicitaria?
Intanto si  sposato con Francesca ed è nata Giulia.
Michele chiede il trasferimento a Milano e prima di traslocare indaga sulla morte di una avvocatessa. Il tutto in un insieme di legami affettivi incrociati imbarazzanti.
Viene trasferito alla volante di Milano, dove inizia la crisi del rapporto con Francesca.
Chiamato per un caso di morte fortuita, una donna soffocata da una ciliegia, incontra lo strambo commissario Lanza che lo prende sotto la sua ala. Diviene ispettore è sempre più spesso lascia da parte la famiglia per il lavoro.
Mentre indaga per un caso d'omicidio di una prostituta che abitava nel quartiere, non va in ospedale dove la figlioletta viene ricoverata per un sospetto tumore.

È la goccia che fa traboccare il vaso: Francesca si separa da Michele.

venerdì 26 gennaio 2018

Jacovitti 2




Jacovitti 2


Posso dire di essere stato uno dei primi a mangiare il gelato biscotto con il disegno di Cocco Bill, poiché il mio babbo lavorava alla Eldorado. Già mi stava simpatico prima, ma dopo ancor di più: era come tifare per il mio papà. In più i fumetti western erano la mia passione, Tex e Capitan Miki erano tra i miei preferiti, perciò quando vidi per la prima volta Cocco Bill, pistolero duro e puro amante della giustizia e della camomilla me ne innamorai subito. Soprattutto perché c'era del gran umorismo nelle sue tavole.
Cocco Bill nacque sulle spiagge della Versilia quando il Sig. Lisca di Pesce sentì un uomo in spiaggia urlare: Coccobelliiii. E da lì l'idea del nome e poi visto che in quel momento andavano alla grande i fumetti western, il Ns. pensò  ad una pistolero molto particolare e surreale. Lo inventò per il Giorno dei Ragazzi con la prima uscita nel marzo del 1957, ma Jac era già famoso dal 1940 quando iniziò a pubblicare i primi suoi personaggi su Il Vittorioso.






A fine agosto è uscito in edicola il primo numero di il meglio di Jacovitti, 45 numeri  cartonati con il racconto dei fumetti del Ns. Lisca di Pesce, a cura dell'editore Hachette.
La copertina gialla con un bel Cocco Bill è di preludio alla seconda e terza di copertina che ha vignette spiritosissime in diagonale.
Abbiamo poi la prima storia del 1957 del pistolero con il suo cavallo innominato. 
Poi c'è una storia del 1969 dove CB è diventato più alto è il quadrupede sie chiama Trottalemme. In questa storia i riferimenti storici sono quanto mai appropriati  e prendono in giro i compagni cinesi.






Grande antologia, forse posson serbare tante le 45 uscite, ma il lavoro di Jac è stato enorme.

mercoledì 24 gennaio 2018

Gianni Biondillo - CRONACA DI UN SUICIDIO






Gianni Biondillo
CRONACA DI UN SUICIDIO
Guanda

Ferraro e la figlia Silvia sono in vacanza al mare al lido di Ostia. Al largo trovano una barchetta alla deriva. Non c'è nessuno, solo i vestiti ben piegati, l'orologio, il portafoglio e un biglietto di commiato.
L'ispettore avvisa i colleghi di Roma. Tornato a Milano viene chiamato da un ispettore della capitale, è stato ritrovato in mare un corpo, la ex moglie abita nel capoluogo meneghino e a Ferraro tocca l'arduo compito di avvisare la donna. A tratti continui c'è la vita sfigata del suicida. Ma.....

Bello, la conclusione è inaspettata.

martedì 23 gennaio 2018

Emilio Giannelli - IL PRANZO È SERVITO






Emilio Giannelli
IL PRANZO È SERVITO
Marsilio


Non ha un disegno armonico, anzi è molto squadrato e rigido, però ci vuole anche la battuta, e spesso e volentieri la sua satira ci acchiappa.
Questo volume riassume l'anno trascorso attraverso le vignette in prima pagina del Corriere della Sera.

Eccone alcune








lunedì 22 gennaio 2018

Jacovitti 1 - Cremona


Jacovitti 1

È stato il più grande di tutti, non solo in Italia.
Sto parlando del geniale Jacovitti, strepitoso sia nei disegni che nelle storie.
A Cremona si è svolta una piccola mostra in suo onore durante la sagra del salame, non solo perché in vita disegnò la pubblicità dei salumi Negroni, che è un'industria sella città, ma soprattutto per rendere omaggio ad un fumettista/umorista eccezionale, fuori dagli schemi, non schierato, anche se molti, sbagliando, gli davano del fascista.




La mostra è di pochi ma significativi pannelli, con il suoi personaggi e strisce principali.
C'è anche una pubblicazione Omaggio a Jacovitti - lische, salami e altre frattaglie.
Mostra e libro curati da Luca Taglietti e Nedeljko Bajalica. Quest'ultimo ha frequentato professionalmente Jac per un buon periodo, imparando da lui quello che poteva. 


                                          
                            






Certo non è da tutti disegnare direttamente con il pennino, ma Jac aveva questo dono. E poi le sue idee e i suoi personaggi erano bizzarre e geniali.
Surreali i suoi disegni costellati da serpentelli, salami, dadi, frattaglie. E con una lisca di pesce bidimensionale come firma. Questo perché da giovane era magrissimo.





Ha inventato personaggi a raffica.

Il più famoso è Cocco Bill, ma gli altri certo non sfigurano. Meglio di me, parlano le sue strisce.




venerdì 19 gennaio 2018

Maxi TEX - NUECES VALLEY






Maxi TEX
NUECES VALLEY
Sergio Bonelli Editore

Strepitoso questo fumetto.
Si narra la storia della famiglia Willer quando ancora il nostro Tex era in grembo nella madre. Insieme ad altri pionieri si stabiliscono nella sperduta Nueces Valley infestata da indiani e comancheros. Tex nasce e cresce insieme al fratello, imparando a sparare come bere un bicchier d'acqua, allevando vacche e vivendo in un ranch. La storia si incrocia tra la famiglia Willer e degli scout famosi in tutto il West che vedono Tex diventare un uomo. Bellissima storia




mercoledì 17 gennaio 2018

QUANDO ERAVAMO RE/ Il film sulla grande imprese di Muhammad Ali



QUANDO ERAVAMO RE/ Il film sulla grande imprese di Muhammad Ali

Alle Olimpiadi del 1960 a Roma la medaglia d'oro nella boxe, categoria  pesi massimi, la vinse un certo Cassius Clay e da lì inizio l'avventura de il più grande (così venne soprannominato) boxeur della storia. Nacque il 17 gennaio del 1942 e lo vogliamo onorare proponendo il film documentario Quando eravamo re, sull'epico incontro tra Clay e George Foreman del 1974 a Kinshasa nello Zaire. La pellicola di Leon Gast ebbe una lunga gestazione, uscì nel 1996 e fu premiata con l'Oscar l'anno successivo. La statuetta fu consegnata al pugile che, già ammalato di Parkinson, fu accompagnato da Foreman.
Il film è da vedere perché riassume la vita, le idee e la figura di C. Clay. Diventato professionista nel 1964 a 22 anni, divenne campione del mondo battendo Sonny Liston. Aderì alla fede islamica cambiando il nome in Muhammad Ali ("C. Clay era il mio nome da schiavo") e divenne il simbolo per la lotta all'integrazione razziale e del riscatto dei neri. Nel 1967 si rifiutò di combattere in Vietnam: "Nessun vietcong mi ha fatto del male e mi ha chiamato negro". Gli venne tolta la corona dei massimi, la licenza per salire sul ring e fu arrestato. Questo sacrificio immortalò ed esaltò la figura di Ali. Combatté perciò fuori dal ring e divenne un leader senza essere un politico.
Non era solo, c'erano M. Luther King e Malcom X, ma che un povero negro attraverso lo sport potesse risollevare le sorti di un popolo lo rese una figura da adorare. Nel 1971 la condanna fu annullata e dopo anni di inattività si rimise i guantoni. Le prese da Joe Frazier ai punti, ma nella rivincita lo batté.
Siamo nel 1974 e il campione dei massimi era George Foreman, Big George, fortissimo, con un uppercut devastante.  L'incontro con Ali venne organizzato a Kinshasa con il benestare del dittatore Mobutu. Tutto aveva un significato sociale e politico, i due neri più forti del mondo che se le danno in uno dei paesi più poveri del mondo. Contentino per gli indigeni, ma scaltra mossa di Mobutu. Chi organizzò l'incontro? Un altro nero, Don King, che iniziò così la sua carriera di super manager. Ho avuto modo di incrociarlo con Tyson, ho ancora i brividi, non per il pugile ma per il patron.
L'evento doveva svolgersi a settembre e venne chiamato Rumble in the Jungle, con tanto di happening musicale e di feste. Suonarono e cantarono pezzi grossi della Black music, James Brown, B.B. King, Miriam Makeba e altri. Foreman in allenamento si ferì, il match si svolse il 30 ottobre, mentre il concerto fu celebrato a settembre con ingresso gratuito per gli zairesi. Per il fuso orario favorevole alla visione tv negli States, l'incontro ebbe inizio alle 4 del mattino.
Facciamo un passo indietro. Ali era dato perdente 3-1. Tecnicamente Foreman era una macchina da guerra con una potenza straordinaria: colpiva, colpiva e abbatteva. Ali soleva danzare intorno agli avversari con una velocità ed eleganza non comune, dicevano che si muoveva come una farfalla. Teneva le braccia distese non coprendosi il volto e danzando schivava i colpi. Tecnica particolare e strana. Ma contro Foreman utilizzò un'altra tecnica: si appoggiò alle corde coprendo busto e volto e incassò. Si era preparato al match così. George picchiava, Ali incassava, il primo continuava a sprecare energie, il secondo di fatto rintuzzava gli attacchi. E poi lo stuzzica e insultava. 
Tutto questo era però iniziato mesi prima con l'arrivo a Kinshasa, una fine guerra psicologica portata avanti in maniera anche violenta tanto che il grido di battaglia degli zairesi era  Ali bumayè - Ali uccidilo. Foreman, nonostante fosse nero, era considerato uno schiavo dei bianchi e subì pesantemente il contesto non certo a lui favorevole. Ali resistette a tutti gli attacchi di Big George sparando di volta in volta diretti al volto. All'ottava ripresa Foreman era stremato e colpito durissimo andò al tappeto.  The greatest tornò campione del mondo dei massimi contro tutti i pronostici. 
Un film per chi è appassionato di boxe sicuramente da vedere, ma anche un excursus storico sul l'integrazione razziale. Dulcis in fundo, Ali e Foreman in seguito divennero grandi amici.


lunedì 15 gennaio 2018

Jean Mercier - IL SIGNOR PARROCO HA DATO DI MATTO




Jean Mercier
IL SIGNOR PARROCO HA DATO DI MATTO
San paolo edizioni

Un fine libro umoristico ma che letto con attenzione ci riporta al l'essenza del Cristianesimo e della Fede.
Questo si esplicita nella la figura del parroco francese don Beniamino, che esausto del formalismo, delle beghe di zona pastorale, delle sue perpetue e di tutto ciò che circonda la sua chiesa, decide di andarsene lasciando chiavi, cellulare ma portandosi via le vesti, il messale e le particole.
Si è rifugiato e murato in una catapecchia del vasto giardino della parrocchia.
Tutti lo cercano, ma nessuno lo trova. TV e giornalisti invadono il piccolo paese.
Una vecchietta sente la sua voce dai muri esterni e scoppia il caso.
Persone, gente, uomini e donne, per la maggior parte non credenti, si riversano a confessarsi da una feritoia nel muro.
Avvengono conversioni e molti credenti ritornano all'origine della fede.
La municipalità cerca di liberare il sacerdote ma la catapecchia crolla su don Beniamino.
Rimane senza gambe e viene ospitato in una casa di cura per sacerdoti anziani e malati.
Chiede al vescovo che gli sia affidata la direzione della clinica per creare un punto di riferimento per le persone che vogliono ritornare a Gesù attraverso la confessione.
Alla fine viene nominato vescovo dal Papa in persona.
Divertente, bello, leggero ma profondo.

Gran libro.

sabato 13 gennaio 2018

Hethan Hawke - Greg Ruth: INDEH Una storia delle guerre Apache





Hethan  Hawke  - Greg Ruth
INDEH
Una storia delle guerre Apache
Mondadori

H.Hawke attore, sceneggiatore, regista, romanziere. Appassionato fin da piccolo, grazie al padre, degli Indiani d'America, dopo essersi immerso nella loro storia ed aver provato a scrivere una sceneggiatura per film, non vista bene dalle major americane, ha pensato di rivolgersi al disegnatore affermati di graphic novel G.Ruth per realizzare la sua storia. Ne è nato un gran bel fumetto che narra le battaglie per la sopravvivenza contro le giacche blu e i messicani degli Apache con a capo Geronimo.

Grande storia, vera, e disegni in b/n a matita spettacolari. 



giovedì 11 gennaio 2018

Angela e Luciana Giussani - Diabolik - Collezione storica a colori






Angela e Luciana Giussani
Diabolik
Collezione storica a colori


È da un po' che sono in edicola i Diabolik a colori. L'edizione non è piccola tascabile come l'originale, ma extralarge. C'è da dire che i colori son smaglianti e non sbiaditi come nella maggior parte dei fumetti rielaborati. Da collezionare.

martedì 9 gennaio 2018

TEX 70 anni di un mito - IL PATTO DI SANGUE




TEX
70 anni di un mito
IL PATTO DI SANGUE
Rcs Gazzetta dello Sport

In collaborazione con la Gazzetta dello Sport, Sergio Bonelli Editore manda in stampa i 70 anni di un mito, le avventure di Tex in con copertina in brossura con il fumetto a colori.
Partiamo con il primo numero appena uscito in edicola: ha una copertina rigida con il dorso che, quando sarà completata la raccolta, avrà un disegno di Tex a colori. La raccolta è forse un'operazione di marketing ma rappresenta a colori le  migliori avventure di Tex. Il primo numero è IL PATTO DI SANGUE, rievoca Tex catturato da i navajos di Nuvola Rossa  e l'innamoramento con Lilyth figlia del capo tribù. È qui nasce Aquila della Notte.

Le pubblicazioni saranno 50. Buona raccolta.



lunedì 8 gennaio 2018

SERAFINO/ Il film (e una canzone) con la semplicità di Adriano Celentano



SERAFINO/ Il film (e una canzone) con la semplicità di Adriano Celentano



Nell'estate del 1969 mio padre mi portò al cinema in un'arena all'aperto, il film proiettato era Serafino con Adriano Celentano, uscito nel 1968. Mio papà spesso canticchiava le canzoni del Molleggiato, era per lui un mito insieme al "comunista" Claudio Villa.
Il mito si tramandò di padre i figlio, tanto che ho qualche suo vinile d'epoca, molti cd ed ho visto tutti i suoi programmi televisivi. Discutibili ogni tanto, ma Cele è Cele e non si tocca. Anche ora che ha 80 anni per me è sempre un mito.
Mi pare fosse il 1979, concerto a San Siro, palco al centro del campo. Allora l'erba era sacra, solo i calciatori la potevano calpestare. Cele scende dal palco e si avvia verso gli spogliatoi e cosa vedo? 
Agostino, ragazzotto mio amico quindicenne, l'unico in campo oltre alla band e alla sicurity, che lo saluta con pacche sulle spalle.
Penso che da allora non si sia più lavato la mano.
Legato a questi ricordi vi parlo del film e della canzone La storia di Serafino, che spopolarono al cinema e alla radio.


E così la seconda storia 
che vi voglio raccontare, 
è quella del pastore Serafino! 
al mondo antico, chiuso nel suo cuore, 
la gente del duemila ormai non crede più! 
Con le pecore e un cane fedele, 
tre amici sempre pronti, nei pascoli sui monti, 
a una spanna dal “regno dei cieli” 
viveva felice così!

Serafino è un pastore abruzzese che vive con poco  tra il suo paesello e i pascoli montani. Ignorante, analfabeta, viene considerato insufficiente mentale dall'Esercito Italiano: alla domanda dell'ufficiale medico se ha dei sogni sessuali con la madre, Serafino gli mette le mai addosso. Torna tra i suoi monti, tra le donne che lo assalgono e a cui non si nega, e che per fortuna (dice Serafino) sono normali perché a loro piacciono gli uomini. Si divide tra la prostituta Asmara e la cugina Lidia, una giovanissima  e bella Ottavia Piccolo.
Ha una zia che lo sgrida perché odora di donna e gli fa recitare le preghiere prima di andare a letto.

Continua la canzone e il film
voce: 
quel giovane pastore 
piaceva alle ragazze 
perché negli occhi aveva avventura! 
E quando prese in pugno la fortuna 
e un gruzzolo di soldi per caso ereditò. 
coro: 
si fece una grande festa 
da fare girar la testa! 
scoppiarono i mortaretti, 
si fecero dei banchetti! 
Per tutti ci fu un sorriso, 
che giorni di paradiso 
per il pastore ricco Serafino! 
voce: 
regalò qualche cosa agli amici, 
che gioia nel paese 
per quelle pazza spese. 
Uno scialle, una radio, un coltello 
e una macchina rossa per se!
La cara zia muore e gli lascia casa e averi. Serafino si presenta con un auto americana decappottabile con regali, vino per tutti e fuochi artificiali. Asmara con i figli avuti da varie relazioni va a vivere nella casa della zia. Serafino spende e spande. Lo zio avaro, padre di Lidia, lo porta in tribunale per interdirlo e sottrargli l'eredità e poi combina il matrimonio con la figlia.
Continua la canzone
voce: 
dopo i giorni dell’allegria 
amaro resta il vino… 
si trova in tribunale Serafino! 
I suoi nemici per prendere i suoi soldi 
lo fan passar per matto 
e lui che fa! 
Si riprende le pecore e il cane, 
gli amici sempre pronti 
e torna là sui monti, 
nella casa più grande del mondo che soffitto e pareti non ha!
Al momento di dire il fatidico Sì con Lidia, Serafino si blocca e lo ritroviamo invece in chiesa con Asmara. Poi riparte pei monti.
La canzone termina e così anche il film:
voce: 
ti voglio bene pastore Serafino! 
Un uomo con il cuore da bambino! 

Note sparse 
Ecco, Cele anche se compie 80 anni me lo ricordo come dicono le ultime due righe della canzone. Un artista semplice, ironico, che si definiva il Re degli ignoranti, ma con una spontaneità disarmante.Spesso i sui sermoni scivolavano nel surreale, così come i suoi silenzi, ma ha sempre prevalso la sua umanità e la sua semplicità.
 Il film è una commedia leggera ma non priva di morale. Ma queste considerazioni le lascio a voi.   Il regista Pietro Germi fu bistrattato per questo film dall'ala critica comunista del momento che si era dimenticata in fretta del contenuto particolare dei suoi film e dell'Oscar del 1963 per la miglior sceneggiatura originale. Per approfondire il cinema e le tematiche di Germi (controverse o no) consiglio il libro Le donne, la famiglia, il lavoro nel cinema di Pietro Germi, consigliatomi da Elena Mosconi, docente di Storia della fotografia e del cinema presso l'Università di Pavia (musa ispiratrice che ringrazio)

Per i due concerti tenuti da Cele a Verona nel 2012 ringrazio il mio caro amico Ben che per tutte e due le serate mi aveva procurato una seduta invito con lui in prima fila. Peccato che me lo ha detto il giorno dopo i concerti. Infame, grazie di niente.

martedì 2 gennaio 2018

Bruce Springsteen - SPIRITI NELLA NOTTE



Bruce Springsteen 

SPIRITI NELLA NOTTE

Marco D'Angelo e Fabrizio di Nicola
NPE



Se siete fans de il Boss, questo fumetto non potete mancarlo. È la biografia con i momenti salienti del nostro, da piccolo con la prima chitarra, il primo concerto, la nascita della E Street band, l'America, i quartieri di New York. I disegni sono stupendi così come la sceneggiatura. Il tutto a capitoli accompagnati dai versi delle sue canzoni.



lunedì 1 gennaio 2018

FINALMENTE DELLE LUCI CRISTIANE SU UN BALCONE



FINALMENTE DELLE LUCI CRISTIANE SU UN BALCONE